In occasione della XXII Settimana della Lingua Italiana nel Mondo | L'italiano e i giovani
e della mostra “Behind the ink. Every tattoo has a story” (PHOTO IS:RAEL)
L'Istituto Italiano di Cultura di Haifa
è lieto di presentare il progetto digitale:
TATTOO: STORIE DI INCHIOSTRO
A cura di Chiara Baldini
Ogni martedì dal 18 ottobre al 6 dicembre 2022
Canali FaceBook e Instagram dell'Istituto Italiano di Cultura di Haifa
Evento gratuito online, in italiano.
Credits: foto di Tina Xinia su Unsplash
Il tatuaggio è il linguaggio della contemporaneità per eccellenza: un linguaggio non verbale, fatto di segni, in grado di parlare al proprio tempo – qualunque esso sia – e raccontarlo.
Pur assumendo nei secoli connotazioni diverse, fin dall’antichità si è trattato infatti di una pratica diffusa e attuata liberamente o clandestinamente, a seconda dei dettami, dei valori e delle credenze appartenenti alla cultura e alla società di un determinato periodo storico.
In occasione della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo dedicata al tema “L'italiano e i giovani”, in programma dal 17 al 26 ottobre 2022, e della mostra “Behind the ink. Every tattoo has a story”, che dal 23 novembre al 3 dicembre 2022 sarà esposta all’Enav Cultural Center Tel Aviv durante la prossima edizione di PHOTO IS:RAEL, l'Istituto Italiano di Cultura di Haifa presenta “Tattoo: storie d’inchiostro”, un progetto digitale interamente dedicato al tatuaggio.
Nel corso di otto appuntamenti digitali, sottoforma di altrettanti post pubblicati sui canali social Facebook e Instagram dell’Istituto ogni martedì dal 18 ottobre al 6 dicembre 2022, andremo alla scoperta della storia e della cultura del tatuaggio, dalla sua nascita alla sua evoluzione, fino alla sua contaminazione con l’arte contemporanea, scoprendone anche i valori socioculturali e antropologici.
Il termine “tattoo” ha origine antiche e deriva dal polinesiano “tattaw”, che significa “incidere, decorare”. A diffonderlo in Europa alla fine del Settecento è il capitano inglese James Cook, di ritorno da un viaggio nei Mari del Sud.
Le prime testimonianze risalgono tuttavia a più di 5000 anni fa. Il primo corpo tatuato della storia è infatti quello della mummia Otzy, rinvenuta sul ghiacciaio della Val Senales, in Trentino-Alto Adige, e vissuta alla fine del Neolitico, il cui corpo rivela ben 61 tatuaggi realizzati a scopo medico.
Nel corso dei secoli, il tatuaggio continua a essere praticato e tramandato, spesso tra divieti e clandestinità.
Nel mondo occidentale, infatti, si afferma e si diffonde la visione del tatuaggio come un marchio che contraddistingue individui devianti e criminali, una visione poi ampiamente supportata dalle teorie di Cesare Lombroso, medico, antropologo e accademico italiano, che nell’Ottocento lo associa alla criminalità.
Allo stesso modo, nella società e nella cultura israeliane, la religione ebraica vieta di apportare modifiche al proprio corpo, come indicato nei testi sacri.
Solo a partire dalla seconda metà del Novecento, la percezione del tatuaggio inizia a cambiare profondamente, sia nella società occidentale che in quella israeliana. Il tatuaggio entra a far parte della cultura contemporanea e della moda e si carica di significati socioculturali e antropologici, in quanto segni in grado di generare un’identità.
Negli ultimi anni, la cultura del tatuaggio si evolve ulteriormente, sconfinando nella dimensione dell’arte: i maestri dell’inchiostro sono considerati a tutti gli effetti artisti di fama internazionale e l’iconografia del tatuaggio contamina anche le opere d’arte.
In ogni epoca, il tatuaggio ha raccontato storie fatte di inchiostro, a cui l’uomo ha affidato fin dagli inizi messaggi, valori e credenze che non avrebbe potuto comunicare in altro modo, spesso in silenzio, in clandestinità, talvolta per urlare e affermare una propria identità.
Ogni martedì dal 18 ottobre al 6 dicembre 2022
Canali FaceBook e Instagram dell'Istituto Italiano di Cultura di Haifa.