Proiezione della versione restaurata del film di Marco Bellocchio, con Paola Pitagora, Lou Castel, Marino Masé, Liliana Gerace.
Another Look 2016
Another Look 2016I PUGNI IN TASCA (1965)Proiezione della versione restaurata del film di Marco Bellocchio, con Paola Pitagora, Lou Castel, Marino Masé, Liliana Gerace. Evento in collaborazione con gli Istituti Italiani di Cultura di Haifa e di Tel Aviv.In una inerte provincia piacentina quattro fratelli vivono con la madre cieca in una vecchia villa. Augusto, il maggiore, conduce una vita normale anche se ipocrita e triste, Leone è handicappato, Ale soffre di epilessia ed è molto legato a Giulia, che ha una particolare predilezione per Augusto. Ale progetta di eliminare i familiari facendoli precipitare con l’automobile in una scarpata, ma il giorno in cui decide di attuare il suo disegno viene distolto dall’eccitazione per la guida. Le ristrettezze economiche e la passività di Augusto, che oppone agli entusiasmi di Ale l’infermità della madre, ostacolano la realizzazione dei suoi sogni e lo inducono a eliminare almeno quest’ultima. Durante il funerale il giovane confessa il delitto a Giulia e il falò nel quale vengono gettati gli oggetti appartenuti alla madre si trasforma in una specie di festa. L’incontro con una prostituta e l’interesse che cerca di suscitare in una ragazza non servono a fare uscire Ale dal suo stato di scontentezza e di solitudine. Quando uccide Leone affogandolo nella vasca da bagno, Giulia, sconvolta, cade lungo le scale e rimane invalida, diventando così il nuovo bersaglio del fratello. Augusto vorrebbe lasciare la casa, ma Ale lo ricatta rivelandogli la verità sulla morte dei congiunti. Durante uno dei suoi ricorrenti stati di esaltazione, mentre volteggia ascoltando La Traviata, viene colto da un violento attacco epilettico. Giulia, nonostante le sue invocazioni di aiuto, lo lascia solo con la morte.I pugni in tasca, autofinanziato dall’esordiente Marco Bellocchio, rifiutato dalla Mostra di Venezia, venne comunque presentato in quel contesto in una proiezione marginale. Il film provocò un ampio dibattito, divenendo il simbolo di una nuova generazione e di una sua ‘immaturità’ come rivendicazione di diversità. Qualcuno ha voluto attribuire a I pugni in tasca un valore di rottura nella storia del cinema analogo a quello di Ossessione, pur mancando di quel retroterra culturale di opposizione e di fronda che aveva preparato quest’ultimo. Bellocchio traduce con rigore e distacco una dimensione al tempo stesso tragica e grottesca, per la quale sono stati ricordati Renoir e Buñuel, ma anche Bresson, Monsieur Verdoux di Chaplin (1947) e À bout de souffle di Godard, mentre il regista dichiara di amare il Visconti di La terra trema (1948) e di Senso. (Treccani.it)Bianco e nero, durata 165 minuti, in italiano con sottotitoli in ebraico e inglese.Lunedì 18 gennaio, ore 21.00Cineteca di HaifaRehov Hanassi 134