Incontro con Patrizia Bisi e presentazione del libro Daimon
Jerusalem International Book Fair 2015
Jerusalem International Book Fair 2015SCRIVERE UN LIBROIncontro con Patrizia Bisi e presentazione del libro DaimonIl lavoro di un editore e come relazionarsi alla traduzione di una propria opera in una lingua che non si conosce. Incontro con Patrizia Bisi e presentazione del libro Daimon. Patrizia Bisi, laurea in matematica e il ruolo di ricercatrice. Cresciuta con i libri, compagna del cuore la letteratura, complice la penna che dalle formule scappava sui fogli dove venivano fuori storie, si materializzavano personaggi. Pubblicato il primo libro di narrativa sotto pseudonimo – il Viandante di Artemisia Boccadoro – nella casa editrice che aveva fondato nel 1992 e portato avanti insieme a un gruppo di compagne (edizioni dellautore, senza apostrofo.) Grazie al Viandante, e a un italianista, Wiley Feinstein, che ha voluto tradurlo, è entrata al Program in Writing and Humanistic Studies del M.I.T, a Boston, dove ha vissuto e lavorato per due anni, ha partecipato ai laboratori di scrittura tenuti da Anita Desai e Alan Lightman, e ha portato a termine il suo romanzo Daimon (Einaudi 2005, Premio Rapallo-Carige, Premio Città di Bari). Ha divorziato dalla matematica, ora è il tempo della scrittura.Daimon: «Tutto è cominciato la notte in cui un tifone ha spezzato un palo della luce, oscurando il quartiere intorno all’ospedale dove mia madre stava partorendo. A Milano, il 24 gennaio, ventuno anni fa. Un parto difficile, lungo e doloroso, per mia madre il primo e l’ultimo della sua carriera». Diletta è figlia del Maestro Enrico Lanzetti e di Elizabeth O’Leary. Non è normale, dice sua madre. Suo padre dice che è una bambina eccezionale, «speciale, ha detto ancora per un po’, e poi sulla mia specialità si è steso un velo». Agli occhi di tutti è una piccola furia che sta asserragliata in camera scagliando gli oggetti in una personalissima guerra di liberazione. Che non parla e non ascolta ma suona il piano, i tavoli, i bicchieri. Che usa le posate come armi e chiacchiera con un nano invisibile. La verità è che Diletta è una creatura spaventata, che sente troppo e che nessuno sta a sentire. Colleziona incidenti. E dottori, farmaci, istituti per la rieducazione dei bambini difficili, tutte le forme di costrizione che gli adulti esercitano su quello che non riescono a capire. E nel suo mondo personale, un universo fantastico che si anima nella sua mente, sperimenta un percorso dove la “diversità” e la fantasia sono un modo per attraversare la paura, la violenza, la solitudine, la morte. Le ci vorrà del tempo per capire che non si può guarire da se stessi. Partire da sola per New York, a ventun anni, senza un soldo in tasca, sarà per lei un salto nel buio non diverso dagli altri. Per ritrovare la sua musica, e il coraggio di dire a chi vorrebbe riportarla nel suo piccolo inferno protetto: «Se questo è amore, io ci sputo sopra».Una narrazione originale, coinvolgente, di straordinaria forza emotiva. Dove l’elemento fantastico scivola nella dimensione reale fino a rendere sempre più sottile il confine fra realtà e illusione, tra normalità e follia. In italiano.Martedì, 10 febbraio 2015, ore 17.00PADIGLIONE ITALIANOHaTahana HaRishonaDavid Remez 4, GerusalemmeINGRESSO LIBERO